Credo di essere molto sentimentalista.
Più passa il tempo e più lo divento, e non sò perchè.
Consideravo una debolezza piangere, e ora mi commuovo davanti ai film.
Sto cambiando? Forse. Spero che questo piccolo cambiamento possa essere definito un "miglioramento".
Nel girovagare per la rete, ho trovato una poesia intitolata "noi che".
Ma questa non ha nulla a che vedere con il post di qualche giorno fa...leggetela.
Se volete commentarla, fate pure.
C'è modo di riflettere su alcuni passaggi.
Eccola qua:
Noi che abbiamo grandi amori che danzano silenziosi nel cuore e nei ricordi...
Noi che sappiamo dosare parole, gesti, sguardi per amarci senza ferirci...
Noi che abbiamo un modo muto di darci amore,
Noi che in quei giorni d'inverno abbiamo avvertito qualcosa di più, dietro le apparenti diversità...
Noi che abbiamo sentito che eravamo diversi ma ci emozionavano gli stessi tramonti,
gli stessi profumi di tigli e primavera, gli stessi suoni di una canzone, le stesse poesie...
Noi che abbiamo provato a vivere dietro le righe di ciò che ci rendeva diversi...
Noi che oggi non abbiamo bisogno di grandi parole per saperci vicini...
Noi che oggi ridiamo insieme perché ci siamo conquistati nel rispetto delle nostre libertà...
Noi che forse ancora ci allontaneremo quando sentiremo forte il bisogno di stare vicini...
Noi che ci abbiamo creduto anche quando non sembrava possibile...
Noi che riflettiamo, ma non ci lasciamo vincere dal cambiare nuovamente vita e lavoro...
Noi che misuriamo assenze e presenze per rispettarci...
Noi che siamo io, e io che sono un po' te, e tu che sei solo tu...
Noi che siamo complici a volte, amici a volte, amanti a volte...
Noi che siamo figli della tecnologia e padri di sogni scalzi...
Noi che siamo parole dinnanzi a un caffè e a un computer...
Noi che abbiamo vezzi e capricci...
Noi che siamo corpi, autoreggenti, tacchi, maglioni, profumi e libri letti e raccontati...
Noi che siamo io con tutti i fogli sparsi e tu con il tuo ordine...
Noi che siamo io con le tante date che ricordo e tu con i tuoi ricordi al polso...
Noi che siamo io così piccola e tu così bello...
Noi che siamo tu a cui ogni tanto scappa un “noi”,
ed io che solo qui ho il coraggio di usare questo pronome...
Noi che ... io che scrivo qui e tu che ogni tanto leggi forse senza capire...
Noi che...
Noi che siamo.
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27 giugno, 2007
26 giugno, 2007
Noi che...
A tutti voi, amici della mia generazione, che avete vissuto quello splendido periodo:
- noi che... finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone sotto casa;
- noi che... costretti alla regola di "portieri volanti" o " chi si trova para";
- noi che... "portieri volanti" e..."segnare da oltre centrocampo vale?" - Vale...vale tutto!
- noi che... quando si facevano le squadre, se venivamo scelti per primi ci sentivamo davvero i più bravi, i più importanti;
- noi che... l'ultimo che veniva scelto era sicuramente destinato ad andare in porta;
- noi che... avevamo sempre un soprannome passibilmente infamante ma nessuno si offendeva;
- noi che... chi arriva prima a dieci ha vinto;
- noi che... mentre facevamo finta di non sentire il richiamo della mamma quando incombevano le tenebre, c'era sempre qualcuno che diceva: "chi segna l'ultimo vince" incurante del punteggio che magari era in quel momento 32 a 1;
- noi che... abbiamo vissuto con terrore l'epoca delle "Espadrillas" con le quali ai piedi non si poteva giocare a pallone;
- noi che... il pallone di cuoio sapevano come era fatto perché lo vedevamo in Tv esclusivamente ad esagoni bianchi e neri;
- noi che... o il SUPER TELE (in mancanza d'altro) o l'ELITE (lo standard) o il TANGO DIRCEU se andava di lusso o nei giorni di festa;
- noi che... non potevamo sederci sul pallone altrimenti diventava ovale;
- noi che... il proprietario del pallone giocava sempre anche se era una schiappa e non andava nemmeno in porta;
- noi che... anche senza la traversa non avevamo bisogno della moviola per capire se era goal. "Goal o rigore" metteva sempre tutti d'accordo;
- noi che..."siete dispari posso giocare?" - "Eh non lo so, il pallone non è mio (nel caso in cui il pretendente fosse uno scarso)!";
- noi che..."mi fate entrare?" - "Si basta che ne trovi un altro sennò siamo dispari";
- noi che... riconoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non c'era scritto il nome;
- noi che... il n° 1 era il portiere, il n°2 ed il n° 3 i terzini destro e sinistro, il n° 4 il mediano di spinta, il n° 5 lo stopper, il n° 6 il libero, il n° 7 l' ala destra, il n° 8 una mezzala , il n° 9 il centravanti, il n° 11 l'altra punta possibilmente mancina, il n° 10 la mezzala con la fascia di capitano perché era inevitabilmente il più bravo;
- noi che... gli stranieri al massimo 2 per squadra e li conoscevamo tutti;
- noi che... dormivamo con le figurine Panini sotto il cuscino;
- noi che... quando aprivamo le bustine pregavamo per non trovare triplone o quadriplone il solito calciatore e poi iniziavamo con la solita routine del "ce l'ho, me manca";
- noi che... il calcio in Tv lo guardavamo solo la Domenica ed il Mercoledì;
- noi che... la Domenica alle 19,30 vedevamo un tempo di una partita di calcio;
- noi che... vivevamo in attesa di 90° minuto e ci sentivamo protetti dalle figure paterne di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli, Strippoli "riporto" da Bari o Lecce;- noi che... Ciotti :..."scusa Ameri, scusa Ameri....clamoroso al Cibali" (che nella nostra fantasia era più famoso di Catania);
- noi che... oggi sorridiamo quando in Tv si inventano i più incredibili sondaggi tipo: "chi è stato il più forte giocatore di tutti i tempi: Pelè o Maradona?" senza considerare che di Pelè abbiamo visto sempre gli stessi 4/5 goal;
- noi che... alla DS potevamo vedere i servizi della serie A, i goal della serie B, il Gran Premio, Tennis, Basket e la pallavolo senza doverci sorbire ore di chiacchiere per vedere 4 goal;
- noi che... andavamo all'amica del cuore di quella che ci piaceva e le chiedevamo: "Dici a Maria se si vuole mettere con me?" Il giorno dopo tornava e la risposta era sempre la stessa: "Ha detto che ci deve pensare..."
- noi che... agli appuntamenti c'eravamo sempre tutti, anche senza telefonini;
- noi che... oggi viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l'angolo speriamo sempre di incontrarci con il pallone in una busta di plastica;
-Noi che...... per nostra fortuna abbiamo visto un bel Mondo
- noi che... finivamo in fretta i compiti per andare a giocare a pallone sotto casa;
- noi che... costretti alla regola di "portieri volanti" o " chi si trova para";
- noi che... "portieri volanti" e..."segnare da oltre centrocampo vale?" - Vale...vale tutto!
- noi che... quando si facevano le squadre, se venivamo scelti per primi ci sentivamo davvero i più bravi, i più importanti;
- noi che... l'ultimo che veniva scelto era sicuramente destinato ad andare in porta;
- noi che... avevamo sempre un soprannome passibilmente infamante ma nessuno si offendeva;
- noi che... chi arriva prima a dieci ha vinto;
- noi che... mentre facevamo finta di non sentire il richiamo della mamma quando incombevano le tenebre, c'era sempre qualcuno che diceva: "chi segna l'ultimo vince" incurante del punteggio che magari era in quel momento 32 a 1;
- noi che... abbiamo vissuto con terrore l'epoca delle "Espadrillas" con le quali ai piedi non si poteva giocare a pallone;
- noi che... il pallone di cuoio sapevano come era fatto perché lo vedevamo in Tv esclusivamente ad esagoni bianchi e neri;
- noi che... o il SUPER TELE (in mancanza d'altro) o l'ELITE (lo standard) o il TANGO DIRCEU se andava di lusso o nei giorni di festa;
- noi che... non potevamo sederci sul pallone altrimenti diventava ovale;
- noi che... il proprietario del pallone giocava sempre anche se era una schiappa e non andava nemmeno in porta;
- noi che... anche senza la traversa non avevamo bisogno della moviola per capire se era goal. "Goal o rigore" metteva sempre tutti d'accordo;
- noi che..."siete dispari posso giocare?" - "Eh non lo so, il pallone non è mio (nel caso in cui il pretendente fosse uno scarso)!";
- noi che..."mi fate entrare?" - "Si basta che ne trovi un altro sennò siamo dispari";
- noi che... riconoscevamo i calciatori anche se sulla maglietta non c'era scritto il nome;
- noi che... il n° 1 era il portiere, il n°2 ed il n° 3 i terzini destro e sinistro, il n° 4 il mediano di spinta, il n° 5 lo stopper, il n° 6 il libero, il n° 7 l' ala destra, il n° 8 una mezzala , il n° 9 il centravanti, il n° 11 l'altra punta possibilmente mancina, il n° 10 la mezzala con la fascia di capitano perché era inevitabilmente il più bravo;
- noi che... gli stranieri al massimo 2 per squadra e li conoscevamo tutti;
- noi che... dormivamo con le figurine Panini sotto il cuscino;
- noi che... quando aprivamo le bustine pregavamo per non trovare triplone o quadriplone il solito calciatore e poi iniziavamo con la solita routine del "ce l'ho, me manca";
- noi che... il calcio in Tv lo guardavamo solo la Domenica ed il Mercoledì;
- noi che... la Domenica alle 19,30 vedevamo un tempo di una partita di calcio;
- noi che... vivevamo in attesa di 90° minuto e ci sentivamo protetti dalle figure paterne di Paolo Valenti, Necco da Napoli, Bubba da Genova, Giannini da Firenze, Vasino da Milano, Castellotti da Torino, Pasini da Bologna, Tonino Carino da Ascoli, Strippoli "riporto" da Bari o Lecce;- noi che... Ciotti :..."scusa Ameri, scusa Ameri....clamoroso al Cibali" (che nella nostra fantasia era più famoso di Catania);
- noi che... oggi sorridiamo quando in Tv si inventano i più incredibili sondaggi tipo: "chi è stato il più forte giocatore di tutti i tempi: Pelè o Maradona?" senza considerare che di Pelè abbiamo visto sempre gli stessi 4/5 goal;
- noi che... alla DS potevamo vedere i servizi della serie A, i goal della serie B, il Gran Premio, Tennis, Basket e la pallavolo senza doverci sorbire ore di chiacchiere per vedere 4 goal;
- noi che... andavamo all'amica del cuore di quella che ci piaceva e le chiedevamo: "Dici a Maria se si vuole mettere con me?" Il giorno dopo tornava e la risposta era sempre la stessa: "Ha detto che ci deve pensare..."
- noi che... agli appuntamenti c'eravamo sempre tutti, anche senza telefonini;
- noi che... oggi viviamo lontani, ma quando usciamo di casa e giriamo l'angolo speriamo sempre di incontrarci con il pallone in una busta di plastica;
-Noi che...... per nostra fortuna abbiamo visto un bel Mondo
Hack universale per PSP :-)
Vi piacerebbe sviluppare qualche programmillo per PSP?
E riuscire a farlo girare, addirittura? :-)
Ora si può.
Questo è l'exploit che consente di farlo
E questa la guida che spiega _come_ farlo.
Odora molto di setta filo-massonica, i tizi che hanno trovato questo bug.
Cmq....
(credo che dovrò rimediare una PSP prima o poi...)
E riuscire a farlo girare, addirittura? :-)
Ora si può.
Questo è l'exploit che consente di farlo
E questa la guida che spiega _come_ farlo.
Odora molto di setta filo-massonica, i tizi che hanno trovato questo bug.
Cmq....
(credo che dovrò rimediare una PSP prima o poi...)
La funzione di hash
Una funzione molto utilizzata nell'ambito informatico è la funzione di hash.
Serve a generare un codice alfanumerico (detto digest) non invertibile, a partire da una parola o una frase. La particolarità di questa funzione è che l'input può essere lungo quanto vogliamo.
In quali modi viene utilizzato?
Ad esempio, per controllare l'integrità di un'immagine ISO che scarichiamo da internet.
Una volta scaricata l'immagine, si confronta l'hash della ISO (solitamente riportato sul sito da dove scarichiamo la ISO) e quello calcolato da noi sulla ISO scaricata. Se il risultato è differente, l'immagine è corrotta o è stata modificata.
Non a caso, la fuzione di hash viene usata anche per la firma digitale, associata a sistemi di cifratura a chiave asimmetrica.
Ma la funzione di hash viene usata anche per le password.
Ad esempio, su linux le password vengono cifrate con questa funzione e messe in un file, /etc/shadow.
Si può risalire alla password originale conoscendo l'hash?
No, non è possibile. Non c'è corrispondenza biunivoca tra il digest e il file.
Sarebbe come cercare di ricavare l'ISO originale dal suo hash, per rifarci all'esempio menzionato poc'anzi.
L'unico sistema, attualmente conosciuto, per conoscere le password cifrate con MD5, è generare un hash di parole e confrontare il risultato con quello che vogliamo "scardinare".
Un esempio pratico:
scelgo come password "pippo". Il digest di pippo mettiamo sia: bcd45671
Da bcd45671 non potrò mai risalire a "pippo".
Quindi cosa faccio?
Comincio a prendere un insieme di parole, iniziando dalla "a".
Mettiamo "abaco". L'hash risultante poniamo sia: 32aEvO0
L'unica cosa che posso fare è confrontare 32aEvO0 con bcd45671.
E' uguale? No. Allora la password non è abaco.
Faccio così per tutte le parole che compongono il dizionario, fino a trovare l'hash uguale.
Se la password scelta non è nel dizionario? Mi attacco.
Ecco perchè le password non devono mai essere di senso compiuto, o parole conosciute :-)
A questo riguardo, dei ragazzi hanno avuto un'idea geniale:
un motore di ricerca per md5 :-)
Si chiama md5oogle (vi suona familiare? :-)
Lì inserite l'hash che volete conoscere, ed in meno di un secondo troverete la parola originale.
md5oogle ha nel suo database oltre 6,345,876 hash.
Magari, tra quelli, c'è proprio l'hash che ti occorre.....:-)
Il sito lo trovate su www.md5oogle.com
Buona ricerca...
Serve a generare un codice alfanumerico (detto digest) non invertibile, a partire da una parola o una frase. La particolarità di questa funzione è che l'input può essere lungo quanto vogliamo.
In quali modi viene utilizzato?
Ad esempio, per controllare l'integrità di un'immagine ISO che scarichiamo da internet.
Una volta scaricata l'immagine, si confronta l'hash della ISO (solitamente riportato sul sito da dove scarichiamo la ISO) e quello calcolato da noi sulla ISO scaricata. Se il risultato è differente, l'immagine è corrotta o è stata modificata.
Non a caso, la fuzione di hash viene usata anche per la firma digitale, associata a sistemi di cifratura a chiave asimmetrica.
Ma la funzione di hash viene usata anche per le password.
Ad esempio, su linux le password vengono cifrate con questa funzione e messe in un file, /etc/shadow.
Si può risalire alla password originale conoscendo l'hash?
No, non è possibile. Non c'è corrispondenza biunivoca tra il digest e il file.
Sarebbe come cercare di ricavare l'ISO originale dal suo hash, per rifarci all'esempio menzionato poc'anzi.
L'unico sistema, attualmente conosciuto, per conoscere le password cifrate con MD5, è generare un hash di parole e confrontare il risultato con quello che vogliamo "scardinare".
Un esempio pratico:
scelgo come password "pippo". Il digest di pippo mettiamo sia: bcd45671
Da bcd45671 non potrò mai risalire a "pippo".
Quindi cosa faccio?
Comincio a prendere un insieme di parole, iniziando dalla "a".
Mettiamo "abaco". L'hash risultante poniamo sia: 32aEvO0
L'unica cosa che posso fare è confrontare 32aEvO0 con bcd45671.
E' uguale? No. Allora la password non è abaco.
Faccio così per tutte le parole che compongono il dizionario, fino a trovare l'hash uguale.
Se la password scelta non è nel dizionario? Mi attacco.
Ecco perchè le password non devono mai essere di senso compiuto, o parole conosciute :-)
A questo riguardo, dei ragazzi hanno avuto un'idea geniale:
un motore di ricerca per md5 :-)
Si chiama md5oogle (vi suona familiare? :-)
Lì inserite l'hash che volete conoscere, ed in meno di un secondo troverete la parola originale.
md5oogle ha nel suo database oltre 6,345,876 hash.
Magari, tra quelli, c'è proprio l'hash che ti occorre.....:-)
Il sito lo trovate su www.md5oogle.com
Buona ricerca...
14 giugno, 2007
Gente de fuligno
L'ho sentita al morning show...mi sono ucciso dalle risate :-)
Questo è il testo:
Si tu me vedi sull’usciu de la porta mentre facciu l’uncinettu o preparu un panino cor salame per mi fiju oppure che scennu giù in cantina a prende la bicicletta porto su pure la caciotta la ripongo (?) su lu tavolu me metto a rassetta casa
si tu me vedi mentre sargo su in terrazzo a vedè se li panni so asciuttati riscennu ha piovutu un’ora prima so ancora umidi secondo te co sta faccia così semblice e umile e servizievole de dove potemo da esse?
rit.: Semu gende de Fuligno
semu fatti cucì
semu gende tandu bòna
semu fatti cucì
non ce poi da addossoooo
non emo fatto mai der male a niciunooo
si tu me vedi ringargnato e ringobbitu perché m’hanno portato li maruani a spoleto io nun ce volevo venì
chiedo un passaggio a un paesano de fuligno me lu dannu me butano in maghina me catapultano me metto in maghina cucì
si tu me vedi che risargo sur terrazzoariscenno giù in cantina mi moje me dice che so arivati li parenti da fori io no li conosco me dice so de secondo grado me dice và in paese a prende la mozzarella sto sul letto stracco nun c’ho voja de scenne ariva una maghina me chiede indicazioni per terni nun c’ho voja da risponne je dico và drittu ppè cucì
rit.: Semu gende de Fuligno
semu fatti cucì
semu gende tandu bòna
semu fatti cucì
non ce poi da addossoooo
non ce la potete avè co noiiiiii
Se la volete scaricare....qui il link all'emmepitre....
Buon ascolto!!!
Questo è il testo:
Si tu me vedi sull’usciu de la porta mentre facciu l’uncinettu o preparu un panino cor salame per mi fiju oppure che scennu giù in cantina a prende la bicicletta porto su pure la caciotta la ripongo (?) su lu tavolu me metto a rassetta casa
si tu me vedi mentre sargo su in terrazzo a vedè se li panni so asciuttati riscennu ha piovutu un’ora prima so ancora umidi secondo te co sta faccia così semblice e umile e servizievole de dove potemo da esse?
rit.: Semu gende de Fuligno
semu fatti cucì
semu gende tandu bòna
semu fatti cucì
non ce poi da addossoooo
non emo fatto mai der male a niciunooo
si tu me vedi ringargnato e ringobbitu perché m’hanno portato li maruani a spoleto io nun ce volevo venì
chiedo un passaggio a un paesano de fuligno me lu dannu me butano in maghina me catapultano me metto in maghina cucì
si tu me vedi che risargo sur terrazzoariscenno giù in cantina mi moje me dice che so arivati li parenti da fori io no li conosco me dice so de secondo grado me dice và in paese a prende la mozzarella sto sul letto stracco nun c’ho voja de scenne ariva una maghina me chiede indicazioni per terni nun c’ho voja da risponne je dico và drittu ppè cucì
rit.: Semu gende de Fuligno
semu fatti cucì
semu gende tandu bòna
semu fatti cucì
non ce poi da addossoooo
non ce la potete avè co noiiiiii
Se la volete scaricare....qui il link all'emmepitre....
Buon ascolto!!!
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